Madsen ha interpretato l'iconico cattivo in "Le Iene", ma ha odiato girare il film

Madsen, appena diventato padre, ebbe difficoltà a eseguire la tortura, soprattutto quando Baltz improvvisò la battuta "Ho dei figli a casa". Secondo WhatCulture, la battuta, non presente nel copione, colpì duramente l'attore. "L'idea di uccidere una persona che avrebbe potuto essere me, un padre di famiglia, mi paralizzò quasi", rivelò Madsen in interviste successive.

Il momento, ormai iconico, rischiò di non essere inserito nel film. Harvey Weinstein, il produttore del film, spinse affinché la sequenza venisse tagliata, ma Quentin Tarantino insistette per mantenerla.

Il signor Blonde (chiamato anche Vic Vega, fratello del personaggio di John Travolta in "Pulp Fiction") è l'antagonista principale del film.

Sebbene il film evitasse scene eccessivamente cruente, la violenza psicologica – soprattutto nella tortura del poliziotto – fu sufficiente a sconvolgere pubblico e critica. Per Madsen, tuttavia, l'eredità del ruolo ebbe un costo personale: "La fama è un'arma a doppio taglio. Porta con sé molte benedizioni, ma porta anche con sé molti pesi. Credo che dipenda molto dai personaggi che ho interpretato. Credo di essere stato più credibile di quanto avrei dovuto essere. Credo che la gente mi tema davvero. Mi vedono e pensano: 'Caspita, è proprio lui!'", ha dichiarato a The Hollywood Reporter nel 2018.

Ma io non sono quel tipo di persona. Sono solo un attore. Sono un padre, ho sette figli. Sono sposato, lo sono da 20 anni. Quando non giro un film, sono a casa, in pigiama, a guardare "The Rifleman" in TV, magari con mio figlio dodicenne che mi prepara un cheeseburger. Michael Madsen nel 2018